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FAQ Informazioni utili

In questa pagina abbiamo raccolto, sotto forma di “FAQ”, una serie di indicazioni utili a chi vuole avvicinarsi o che si è avvicinato da poco alla disciplina del Kundalini Yoga (secondo gli Insegnamenti di Yogi Bhajan).

Per qualsiasi altra informazione, dubbio o curiosità, potete inviarci un messaggio con Whatsapp (attraverso l’icona “Info”) o scriverci attraverso la pagina “Contatti”, mentre per informazioni relative ai Corsi di Formazione per Insegnanti bisogna fare riferimento al sito internet Formazione-Yoga.it.

Ek Ong Kar

Arrivare presso il centro dove si pratica con sufficiente anticipo è sempre consigliato: arrivare trafelati per cominciare una lezione non è certo un buon inizio. Se si dovesse arrivare in ritardo, aspettare la conclusione del mantra iniziale per entrare nella sala. Si consiglia di praticare a stomaco vuoto (non aver mangiato da almeno due ore prima della lezione). È preferibile farsi la doccia prima della lezione e aspettare, ove possibile, almeno due ore dopo la lezione stessa se c'è bbisogno di rifarla.

È consigliabile indossare abiti confortevoli (evitare indumenti attillati) possibilmente in tessuti naturali (cotone, lino etc.) che permettano al corpo una traspirazione naturale. Sarebbe opportuno orientarsi verso colori chiari, preferibilmente bianco (il “non colore” che è la sintesi di tutti i colori), per l’effetto che ha sul rilassamento del sistema nervoso. Si pratica senza scarpe e, se possibile, senza calze, per favorire la piena stimolazione delle terminazioni nervose dei piedi. Chi ha i capelli lunghi dovrebbe legarli. Portare un telo e/o un asciugamano (e una coperta che sarà utile soprattutto per i momenti di rilassamento).

Non ci sono restrizioni alla pratica delle lezioni che offriamo, ma si deve aver cura di avvisare l’insegnante qualora ci siano problemi di qualsiasi natura (per completare l’iscrizione è necessario un certificato medico in modo che sia l’insegnante sia il praticante possano affrontare l’attività in tutta tranquillità – per il corso pre-parto è preferibile che il certificato sia redatto dal ginecologo che segue la gravidanza). Le donne in periodo mestruale dovrebbero avvisare l’insegnante che, ove necessario, indicherà tecniche alternative. Le donne in gravidanza fino al terzo mese possono frequentare normalmente (è comunque sempre consigliabile avvisare l’insegnante circa il proprio stato) mentre, dal quarto mese in poi, è fondamentale che l’insegnante venga messo al corrente della gravidanza per indirizzare la praticante a tecniche specifiche e/o al corso pre-parto.

Durante le tecniche si dovrebbe respirare, tanto in inspirazione quanto in espirazione, solo con il naso e si dovrebbero tenere gli occhi chiusi (salvo diversa indicazione dell’insegnante). Non si dovrebbe mai eccedere né nella pigrizia né nello sforzo: non c’è competizione (né con se stessi, né con gli altri).

Dopo la fine di una lezione si consiglia di non riprendere a muoversi e a parlare in maniera repentina; è bene concedersi ancora qualche momento di quiete e silenzio nel quale cecare di percepire e gustare lo stato di armonia prodotto interiormente. “…passare repentinamente da uno stato meditativo a un piano dialettico concitato sarebbe come dare un calcio al secchio ricolmo ove abbiamo pazientemente munto il latte dello Spirito…” Paramahansa Yogananda

Il Kundalini Yoga è accessibile a praticanti di ogni livello ed esperienza. Le classi sono solitamente eterogenee ed è cura e prerogativa dell’insegnante seguire con attenzione chi ha meno esperienza offrendo, qualora ce ne fosse bisogno,  accorgimenti e soluzioni su misura dei singoli.

Sono previste diverse modalità di pagamento - lezione singola, pacchetto di 10 lezioni, abbonamento mensile/bimestrale/trimestrale (qualora si decidesse o capitasse di cominciare a seguire le lezioni quando il mese è già cominciato, non si pagherà la quota mensile intera ma una frazione della stessa). Si può richiedere il prospetto completo attraverso la pagina “Contatti” di questo sito o contattandoci via whatsapp cliccando sull’icona presente in ogni nostra pagina. Per casi particolari, valutati singolarmente, sono previste delle agevolazioni o “borse di studio”, così che il costo del Corso non sia mai un ostacolo rispetto alla volontà di praticare.

Al momento abbiamo attive delle convenzioni con alcune Università e prevediamo delle facilitazioni dedicate agli studenti e ai più giovani: per avere informazioni relative a esse potete contattarci attraverso l'icona “whatsapp” presente in ogni pagina o attraverso la pagina “Contatti”.

Tenendo presente che la costanza porta sempre al progresso personale, ognuno può scegliere liberamente quanto praticare: già due o tre volte alla settimana permettono di raggiungere buoni risultati in tempi non lunghissimi. L’ideale sarebbe riuscire a dedicare del tempo a sé e per sé ogni giorno. Praticare quotidianamente, che sia in gruppo o per conto proprio (anche per pochi minuti al giorno) può fare un gran lavoro - e di sicuro non esiste il rischio di un “eccesso di pratica”. Un antico detto zen da tenere sempre a mente è questo: “Dovreste sedere in meditazione per 20 minuti al giorno, a meno che non siate troppo occupati e allora dovreste sedere in meditazione per un’ora”.

La cosa più importante è che il praticante, mantenendo una buona concentrazione (facoltà che migliorerà poi con la pratica), non ecceda mai né in pigrizia né nello sforzo. Per questa ragione a chi pratica non è chiesto di essere un atleta professionista né di essere un mago del contorsionismo (“Dire che non sei abbastanza flessibile per la pratica è come dire che sei troppo sporco per fare un bagno”): la partecipazione alle tecniche deve avvenire nell’assoluto rispetto dei propri tempi e delle caratteristiche di sé; ogni sforzo, fisico o mentale, va calibrato (con onestà) in base alle proprie possibilità del momento.

La condivisione di uno spazio comune, dei suoni (mantra), dell’odore degli incensi che talvolta utilizziamo (l’odore di Yoga - come qualcuno lo chiama) e il poter prestare attenzione ai minimi dettagli della pratica di ognuno, ci ha fatto scegliere di non offrire lezioni on-line (mezzo che può essere utile, ma che non può sostituire la relazione personale tra insegnanti e praticanti).

Attraverso la pratica di questa disciplina si può ottenere un corpo sano, sviluppare una mente equilibrata e ridurre lo stress. Si entra in contatto con la propria parte infinita, la propria innata saggezza interiore come se si aprisse una porta sul proprio pieno potenziale. Ciò rende la persona radiosa, serena, forte e in grado di fronteggiare con uno stato d’animo diverso le sfide della vita. Lo Yoga non cambia la vita intorno a noi ma modifica il nostro modo di rapportarci a essa.

Il Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan è anche conosciuto come “lo Yoga degli angoli e dei triangoli”. L’uso di angoli particolari nelle posizioni di questa disciplina, il controllo del respiro, il tenere alcune mudra e la recitazione dei mantra sono le ragioni principali dell’efficacia delle tecniche di Kundalini Yoga. Certe angolazioni favoriscono la secrezione delle ghiandole: quando ci si rilassa dopo una tecnica le secrezioni ghiandolari che sono state stimolate hanno l’opportunità di circolare liberamente. Il risultato è un sistema ghiandolare bilanciato che ha un effetto dimostrato sulla stabilità emotiva attraverso la chimica del nostro corpo.

Negli ultimi anni il proliferare, anche e soprattutto sull’onda della moda new age, di corsi di “yoga_qualcosa” ha ingenerato in chi vuole avvicinarsi per la prima volta allo Yoga una comprensibile confusione. Il Kundalini Yoga secondo gli Insegnamenti di Yogi Bhajan contiene gli elementi di tutte le forme di Yoga. Comprende esercizi fisici (asana), meditazione, tecniche di controllo del respiro (pranayama), recitazione di mantra, mudra (gesti) e bandha (contrazioni). È insegnato in precise sequenze di esercizi (kriya) ed è praticato nella sua forma pura e completa. L’insegnante non inventa di volta in volta una posizione o una sequenza, ma si limita a condividere con la classe la propria esperienza salvaguardando la purezza degli insegnamenti ricevuti. Questa è la garanzia dell’efficacia del lavoro che viene svolto: gli almeno 4.000 anni in cui nelle condizioni più diverse milioni di praticanti, in ogni epoca e in ogni contesto, hanno ottenuto dei risultati tangibili sono certamente il miglior banco di prova cui si può fare riferimento (chi vuole può leggere la sezione Lo Yoga di questo stesso sito per avere maggiori informazioni in merito). Se quello che vi è stato proposto ha meno di 4.000 anni di storia (documentati o documentabili)… è lecito nutrire qualche dubbio: può essere interessante leggere un articolo apparso in un supplemento di uno dei più noti quotidiani nazionali riguardante gli effetti e la sicurezza di questa disciplina (cliccare QUI).

Molto spesso chi fa affermazioni di questo tipo non ha avuto un’esperienza diretta relativa a questa disciplina (un articolo su questo argomento si può leggere QUI). Praticare Kundalini Yoga seguendo le indicazioni di insegnanti preparati non presenta alcun pericolo, per questo motivo è giusto informarsi per conoscere il tipo di preparazione che contraddistingue chi propone corsi e incontri relativi a questa disciplina (non ci deve essere alcun imbarazzo a fare questo tipo di domande né – soprattutto – ci deve essere imbarazzo da parte di un insegnante a descrivere il proprio percorso formativo e di pratica). Gli insegnamenti di Yogi Bhajan che noi condividiamo portano a un risveglio dell’energia kundalini graduale e sicuro (è attorno a questo argomento che sono nati molti racconti a volte totalmente fuorvianti). Tale pratica permette all’individuo inteso nel suo complesso di riuscire a gestire l’energia senza che questa lo travolga: questa è la ragione per cui è sempre sconsigliato improvvisarsi praticanti o insegnanti ma, invece, rispettare sempre gli insegnamenti dei Maestri (regola fondamentale che ogni insegnante non può non mettere al centro della propria pratica personale e di condivisione).

Assolutamente no, sebbene per alcuni il fatto che lo Yoga provenga dalla tradizione orientale ha necessariamente a che fare con il seguire un credo religioso. In realtà si tratta di due dimensioni assolutamente diverse e distinte: la religione chiede di avere fede e credere in qualcosa; al contrario lo Yoga non può prescindere dall’esperienza diretta e personale (“Nella religione dovete credere in qualcosa, nello Yoga dovete fare esperienza di ciò in cui volete credere” Yogi Bhajan). Il fatto che Yogi Bhajan fosse di fede Sikh non deve trarre in inganno, così come la possibilità che alcuni insegnanti professino una fede piuttosto di un’altra. Il Kundalini Yoga (e in generale lo Yoga) è una “tecnologia” per la salute e la consapevolezza che vive e si sviluppa su un piano completamente diverso da quello religioso e, per questo motivo, farne esperienza dà risultati tangibili a persone di ogni credo o atee (“La saggezza diventa conoscenza quando diventa la vostra esperienza personale” Yogi Bhajan) senza che a nessuno venga chiesto di modificare le proprie idee riguardo un argomento delicato e personale come la propria fede. Un insegnante o un praticante che segue o meno un cammino religioso lo fa solo per una sua scelta che nessun insegnante può o deve influenzare (se ciò dovesse accadere, questo sarebbe un serio campanello d’allarme rispetto alla professionalità e alle intenzioni di chi abbiamo davanti).

La mancanza di tempo non è mai una buona ragione per non praticare. La pratica non andrebbe mai lasciata “incompiuta”, perché nel Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan la sequenza delle tecniche non va in alcun modo alterata. Quando si pratica per proprio conto e non si ha tempo a sufficienza per concludere un kriya rispettando i tempi indicati, si consiglia di diminuire proporzionalmente la durata di ciascun passaggio, così da poter almeno concludere l’intera sequenza nel tempo che si ha a disposizione.

Chiunque (non solo gli insegnanti) può richiedere ed avere il proprio “nome spirituale”. Si tratta di un nome la cui traduzione rappresenta il più alto obiettivo, il nome del destino della persona che è chiamata in questo modo. Il “nome spirituale” è come un mantra personale. Finché era in vita era lo stesso Yogi Bhajan ad assegnarli, compito che ora è svolto (seguendo gli insegnamenti ricevuti) da una delle sue più strette collaboratrici, Nirinjan Kaur (chi vuole avere maggiori informazioni in proposito può consultare la pagina “Nome Spirituale”). «…Quando si chiede il nome spirituale quel nome descrive la distanza, il destino, è la parola guida […] il mio nome spirituale sia una guida, un ricordare, un andare […] Voi tutti avete dei soprannomi che vi sono stati dati da amici dato che vi conoscono. E quello che noi facciamo è considerare ciò che è il vostro passato, calcolare il vostro destino e darvi un nome che è un obiettivo, un nome spirituale. Questo è il viaggio che dovete compiere. Stabilisce lo standard, la base…» Yogi Bhajan (“Master’s Touch”)

Indossare il turbante durante la pratica e/o l’insegnamento è consigliato, ma non è assolutamente obbligatorio. Yogi Bhajan ha spiegato in più occasioni in benefici sia fisici (sulle ossa del cranio) che più sottili (in termini di “centratura” e non solo) che dà l’indossare un turbante: ne parliamo nell’articolo Il Turbante e chi vuole approfondire l’argomento può leggere l’articolo Sulla testa… un mondo da scoprire cliccando QUI.

Kundalini è l’energia della consapevolezza. Yogicamente è spiegato che questa energia giace dormiente in ognuno di noi finché, attraverso lo Yoga, la meditazione o altre discipline spirituali, si comincia a risvegliarla. Una volta che questa energia è risvegliata noi vediamo la realtà con più chiarezza, viviamo con più consapevolezza il presente e siamo spiritualmente connessi. In poche parole, risvegliare la nostra “kundalini” significa risvegliare la nostra più profonda consapevolezza.

Yogi Bhajan è il Maestro indiano che per primo ha deciso di divulgare in occidente la scienza, fino ad allora segreta, del Kundalini Yoga così come ora viene insegnato nei Centri che si rifanno ai suoi insegnamenti (è importante questa sottolineatura, visto che esistono altre Scuole e pratiche di Kundalini Yoga che fanno riferimento ad altri Maestri). Maggiori informazioni in merito si possono trovare nella sezione del sito a lui dedicata (Yogi Bhajan).

“Jap” è un termine che si trova nel Siri Guru Granth Sahib (il libro sacro da cui sono tratti quasi tutti i mantra che vengono usati nel Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan) che, nell’ottica della pratica yogica, indica la “ripetizione” intesa come costanza nella pratica. È altresì un richiamo preciso all’importanza della pratica stessa: parlare dello Yoga, della sua storia, delle basi filosofiche da cui nasce è sicuramente interessante, ma è solo nell’esperienza personale della pratica che se ne può percepire la reale essenza.

I chakra sono dei centri di energia che si originano dall’intersezione di due o più canali energetici (nadi): i chakra principali sono sette (situati lungo la sushumna nadi – il canale energetico principale) mentre un ottavo, come indica Yogi Bhajan nei suoi insegnamenti, è rappresentato dal campo magnetico. La sezione del sito dedicata a questo argomento (“I Chakra”) spiega in maniera più dettagliata le carattarestiche principali di ognuno di questi.

Un mantra è una sillaba, parola o frase in una delle lingue sacre (come il sanscrito o il gurumuk) che eleva o modifica la consapevolezza attraverso il significato, il suono, il ritmo, la tonalità e anche la riflessologia della lingua su punti precisi del nostro palato. Per questo si può definire il mantra come lo “Yoga della mente”. Maggiori nformazioni si possono trovare nella sezione del sito che abbiamo voluto dedicare a questo affascinante argomento (“I Mantra”).

I (le) mudra sono particolari posizioni delle mani mai casuali. Gli antichi Yogi realizzarono che a ogni zona della mano corrispondevano delle specifiche aree del corpo e del cervello. Allo stesso modo ogni zona della mano rappresenta diverse emozioni e atteggiamenti. Incrociare le mani, allungarle, piegarle, toccare le dita in modo specifico sono tecniche yogiche per mettere in comunicazione corpo e mente.

La sadhana è la pratica quotidiana personale. Nella tradizione del Kundalini Yoga si afferma che la pratica personale andrebbe svolta nelle prime ore del giorno, prima dell’alba. Quelle ore sono ottime per la pratica spirituale e prepara il praticante per il giorno che verrà (si può comunque praticare a ogni ora del giorno). La sadhana può consistere in pochi minuti di meditazione quando ci si sveglia al mattino, in una kriya, nella pratica con un insegnante o può essere una qualsiasi pratica spirituale. «…Se non potete praticare la Sadhana per due ore e mezza praticatela per un’ora, se non potete praticarla per un’ora praticatela per trenta minuti o per undici. Se non volete praticarla tra quelle che vi ho dato sceglietene altre, ma per l’amor del cielo fate qualcosa!…» «…La Sadhana è come un conto in banca: ogni due ore di pratica si guadagnano dieci ore di chiarezza e guida…» Yogi Bhajan