Harbhajan Singh dimostrò anche una grande predisposizione per le tecniche di guarigione e la medicina e, spesso, si informava con suo padre (medico) sui rimedi e le medicine che egli usava e prescriveva; dimostrò una grande sensibilità per tutti i tipi di conoscenze antiche come le tecniche preventive dello Yoga, della medicina ayurvedica, della corretta alimentazione senza negare o sottovalutare i rimedi allopatici e omeopatici standard. Quando aveva appena otto anni cominciò a seguire gli insegnamenti di Kundalini Yoga sotto la guida di Sant Hazara Singh, un maestro illuminato che lo istruì anche nell’arte del Tantra Yoga (conoscenze che gli sarebbero poi state utili negli anni successivi, quando il momento e il destino gli avrebbero dato la responsabilità di risvegliare le coscienze di molte persone in questo pianeta nel ruolo di “Mahan Tantrico”). A sedici anni e mezzo Sant Hazara Singh lo riconobbe come maestro di Kundalini Yoga.
Sant Hazara Singh gli disse inoltre che all’età di quaranta anni sarebbe arrivato il momento di impiegare tutti gli insegnamenti che aveva ricevuto, e che in attesa di quel tempo avrebbe dovuto prendersi cura della sua famiglia e della sua formazione.
Praticò ulteriormente sotto la guida dell’Acharya Narinder Dev dello Yoga Smriti, che insegnava tecniche di Hatha Yoga e l’impatto e il bilanciamento del sistema nervoso. Queste ultime tecniche si rivelarono molto utili per gli insegnamenti che poi diede negli Stati Uniti, dove si rese conto che la maggior parte delle persone soffrivano per disordini o squilibri a carico proprio del sistema nervoso.
L’Ashram di Sivananda, conosciuto in tutto il mondo a Risikesh, dove Swami Sivananda, Swami Vishnudevananda e Swami Satchitananda hanno studiato, servì ad Harbhajan Singh come fonte spirituale per conoscere quel flusso dell’eterna Verità conosciuto come filosofia Vedanta.
Nel 1947, durante il periodo della contesa del Punjab tra India e Pakistan, fu proprio il giovane Harbhajan Singh ad assumersi la responsabilità di guidare la sua famiglia e gli abitanti del suo villaggio (circa 7000 persone) nella pericolosa evacuazione fino a Delhi, in India, in un viaggio a piedi di oltre 300 miglia.
Fu presto in grado di continuare, con successo, i propri studi alla “Punjab University”, eccellendo tanto nel lato accademico quanto in ambito sportivo. Dopo aver ottenuto la laurea in Economia cominciò il suo servizio come ufficiale presso il Governo Indiano continuando però a insegnare Yoga a chiunque, senza distinzioni. Sposò Sardarni Inderjit Kaur, Bibiji, nel 1952 ed ebbero due figli (Ranbir Singh e Kulbir Singh) e una figlia (Kamaljit Kaur).
Ebbe modo di riconoscere il suo vero Guru quando, con la carica di ufficiale del Governo, fu assegnato alla città di Amritsar. Infatti dopo anni di dedizione all’insegnamento capì che solo attraverso il servizio e l’umiltà poteva ottenere ciò che cercava: per quattro anni e mezzo pulì i pavimenti del Tempio d’Oro (l’Harimandir Sahib – il centro della fede per la religione Sikh), la “Casa del Guru”, finché comprese di essere divenuto un suo figlio benedetto.
Guru Ram Das mi ha benedetto e mi ha preso come sua proprietà. Qualsiasi cosa io abbia fatto o detto, fu causata dallo stesso vero Guru.