Fervente sostenitore dell’ideale della pace nel mondo e dell’unità delle religioni, incontrò negli anni i leader religiosi di ogni credo cercando sempre un dialogo costruttivo e sereno capace di avvicinare le persone al di là delle differenze di fede (compresa l’organizzazione di diverse giornate di preghiera per la pace in tutto il mondo); tra gli altri, incontrò Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II, il Dalai Lama e due Arcivescovi di Canterbury (impegno riconosciuto anche da diversi premi ricevuti – come il “Courage of Conscience Award” ricevuto dalla Peace Abbey in Sherborn – Massachusetts/USA).
Riconoscendo il suo straordinario impegno nel diffondere il messaggio universale del Sikh Dharma, nel 1970 – come racconta Shakti Parwha in un articolo presente nel libro “The Man called Siri Singh Sahib” (pag. 118 e pag. 119) – gli venne conferito il titolo di “Siri Singh Sahib” (come confermato in seguito anche da questa lettera, inviata al Time Magazine dal “Shiromani Gurdwara Parbhandhar Committee – Religious Supreme Council of Sikhs” di Amritsar), riconoscendolo massima autorità religiosa e amministrativa per l’emisfero occidentale, con il potere di creare ministri indipendentemente dall’organizzazione tradizionale indiana (in seguito gli fu conferito dall’Akal Takhat il titolo di “Bhai Sahib”).
Nel 1973 istituì il “3HO SuperHealth“, un programma di riabilitazione per tossicodipendenti basato sull’antico sapere della tradizione yogica e sulla moderna scienza occidentale, programma che venne accreditato presso la “Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organization”. Nel 1989 incontrò Mikhail Gorbaciov e presentò in Russia programmi per il recupero dei tossicodipendenti sulla base del “3HO SuperHealth model” (attualmente un progetto-pilota si sta formando nello stato del Punjab in India).
Nel 1976 divenne ufficialmente cittadino statunitense prendendo legalmente il nome di Harbhajan Singh Khalsa Yogiji.
Nel giugno 1985 organizzò il primo “International Peace Prayer Day Celebration” in New Mexico: questa manifestazione ogni anno vede la partecipazione di migliaia di persone da tutto il mondo, compresi i ministri e i capi di ogni religione e corrente spirituale.
Nel 1998, Yogi Bhajan fonda in India (vicino Amritsar) la “Miri Piri Academy“, una scuola che oltre alle materie accademiche e attività sportive include nei propri programmi studi sul Sikhismo e la pratica quotidiana – esercizi, meditazione e servizio – del Kundalini Yoga (attualmente sono iscritti alla Miri Piri Academy studenti di diciassette diverse nazionalità).
Attraverso la sua guida come Direttore Spirituale, la 3HO superò ben presto i confini statunitensi: oltre 300 Centri nacquero in 35 nazioni. Nel 1994 questa organizzazione divenne membro (in quanto organizzazione non governativa) delle Nazioni Unite, impegnandosi soprattutto nella promozione dei diritti umani e nella tutela e la salvaguardia delle istanze delle donne (nel lontano 1972 tenne il primo “Women’s Camp” dedicato all’educazione e all’emancipazione della donna).
Mi piacerebbe vedere un posto immenso in cui le persone possano venire, nutrire loro stesse con la conoscenza, prendersi cura dei loro spiriti, rilassarsi ed essere felici e poi uscire e aiutare gli altri a essere così. Solo per far circolare l’energia, per creare la realtà. Non è una cosa piccola.
Lontano dallo stereotipo del maestro spirituale asceta e lontano dalla quotidianità, Yogi Bhajan offrì i suoi insegnamenti anche in campo imprenditoriale: la sua laurea in economia e la sua lungimiranza furono di grande sostegno a molti suoi studenti, incoraggiati dal Maestro a dar vita a imprese che potessero inserirli e realizzarli pienamente anche in ambito lavorativo (una delle prime fu la “Yogi Tea” che cominciò a commercializzare le ricette delle tisane che il Maestro condivideva con i suoi studenti ed è ora una delle più importanti aziende operanti nel settore negli USA e in Europa). Divenne un consigliere fidato di 14 compagnie in tutto il mondo, tenne seminari e scrisse libri per guidare sia imprenditori affermati sia chi voleva cominciare a muovere i primi passi in questo campo.
Impersonando una rara combinazione di spirito di servizio, sincera umiltà, spiritualità e saggezza pratica riferita al quotidiano, Yogi Bhajan diede i suoi insegnamenti in ogni campo del vivere (la c.d. “Umanologia” di Yogi Bhajan), sia che fosse su un palco, a casa, in un parco, in incontri ufficiali o incontri privati. La sua sensibilità e conoscenza gli permetteva di spaziare in campi diversi: dalla comunicazione (nel 1980 conseguì un dottorato in psicologia discutendo la tesi “Communication: Liberation or Condemnation”), alla arti mediche, dagli affari alla spiritualità: un vero Maestro a 360 gradi che, anche grazie alla sua imponenza e al suo carisma fu sempre pronto e fermo nell’incoraggiare, provocare e stimolare chiunque a raggiungere, senza compromesso alcuno, l’eccellenza, ossia il pieno e completo sviluppo delle proprie potenzialità.
Non amate me, amate i miei insegnamenti. Siate dieci volte migliori di me!
Yogi Bhajan lascia il suo corpo fisico il 6 ottobre 2004 nella sua casa di Española, in New Mexico, per unirsi all’energia dell’amato Guru Ram Das nella piena consapevolezza del momento, circondato dall’amore dei suoi familiari e dei suoi studenti in ogni parte del mondo, ai quali lascia la grande eredità di proseguire sul cammino da lui tracciato.
Non sono venuto per avere studenti ma per creare insegnanti.
A Master’s Request
(Thank You Dev Suroop Kaur Khalsa!)
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In Time of Need – Nel Momento del Bisogno
(trascrizione e traduzione a cura di Sujan Singh, Jot Prakash Kaur e Nimrita Kaur)
Ci sono tre persone in me. Una è Harbhajan Singh, l’altra è Yogi Bhajan e l’altra ancora è Siri Singh Sahib. Siri Singh Sahib è un provocatore molto diretto che ti smaschererà immediatamente. Troverà tutto quello che non va in voi, vi analizzerà come un matto, vi farà a pezzi come se non foste nessuno. Yogi Bhajan è l’uomo compassionevole, analitico, intelligente che ti dice questo è questo a causa di quello; ma sta a te, figlio o figlia, fare qualunque cosa desideri. Poi c’è Harbahjan Singh che dirà: “Forza, lasciamoci andare. Non preoccupatevi, non c’è alcun problema al mondo. Va tutto bene, Dio e io, io e Dio siamo uno!” (tratto da “The self-sensory system and the transition from the Piscean Age to the Aquarian Age – A lecture by Yogi Bhajan“)
Archivio fotografico: yogibhajanphotoarchive.com
Fonti: sikhnet.com, kriteachings.org, loyoga.it, 3ho.org, Rivista Kundalini, Rivista Dharma Age
°°° Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 sono state riprese e hanno trovato molto spazio sui social media delle accuse relative a presunti abusi commessi da Yogi Bhajan. Purtroppo, come troppo spesso accade in questi tempi, la ricerca del titolo a sensazione e del clamore mediatico ha avuto la meglio sull’impegno a verificare in modo scrupoloso quanto denunciato e ad accertare veramente le reali responsabilità delle parti in causa. Le persone veramente interessate a saperne di più possono consultare il sito fairinvestigation.com nel quale, in modo dettagliato e puntuale, sono stati raccolti una serie di documenti utili a comprendere davvero tutta questa vicenda (alcuni dei quali tradotti anche in italiano). °°°