Nel settembre del 1968, all’età di 39 anni fu invitato a tenere Corsi di Yoga presso l’università di Toronto (Canada) su segnalazione di Sir James George, un alto funzionario canadese che era stato suo studente a Nuova Delhi. Era il segnale di muoversi, di seguire la strada indicatagli dal suo maestro e diventare egli stesso maestro. Lasciò il suo comodo lavoro e decise di partire per l’Occidente, con l’impegno di servire Dio e con la fede che il Guru avrebbe guidato i suoi passi. Prima della partenza ricevette questo Ukkam dal Siri Guru Granth Sahib: “Tu Gur Prashad Kar Rag Jog” – “Con la Grazia del Guru tu godrai di sovranità spirituale e secolare”.
Giunto all’aeroporto di Toronto, scoprì che il suo bagaglio era andato perduto e venne anche a sapere che l’uomo che lo aveva invitato in Canada e che avrebbe dovuto sponsorizzarlo era morto pochi giorni prima. Si trovò così con i soli abiti che aveva indosso, senza un soldo e senza lavoro: un nuovo corso della sua vita stava cominciando e ora bisognava lasciare il passato alle spalle. Dopo due mesi di permanenza in Canada, Yogi Bhajan (così veniva ormai chiamato da tutti) andò a visitare Los Angeles durante un fine settimana.
Si era nel mezzo delle agitazioni della fine degli anni ’60 e Yogi Bhajan vide nel movimento hippy dei giovani americani un potenziale per la costruzione di una nuova nazione spirituale: in loro vide la speranza del futuro, l’idealismo necessario, il sogno di pace, il bisogno di allargare i territori della coscienza e di vivere in armonia con le leggi naturali create da Dio.
Capì immediatamente che la nuova consapevolezza ricercata attraverso l’uso massiccio di droghe allora così in voga poteva essere raggiunta praticando la scienza del Kundalini Yoga, lavorando attraverso le tecniche anche per riparare ai danni causati da questo costante abuso.
La vita è come un film: andate al cinema, date dei soldi e loro vi danno un posto e fanno cominciare il film per voi. Tra il mangiare popcorn e bere coca-cola vi addormentate. Ora, non avete pagato 5 dollari per dormire su quella sedia, vero? Nello stesso identico modo, attraverso il karma passato, la vita qui è stata ottenuta (l’avete guadagnata!)! Per la grazia del Guru voi avete praticato Bhakti, e allora Dio vi ha concesso un corpo umano. È stato guadagnato, è stato pagato e il titolo è chiaro. Potete usarlo o rovinarlo. È affar vostro. Voi avete pagato con dei soldi e ora siete seduti all’opera e lo spettacolo è cominciato. Se voi dormite e russate durante questo, a chi importa?
Ogni aspetto della sua vita e del suo lavoro lo avevano preparato molto bene per il ruolo dalle mille sfaccettature che egli avrebbe dovuto vivere in occidente, come insegnante spirituale, organizzatore e amministratore di una vasta rete di comunità attraverso il mondo. Egli dimostrò di saper attingere alla saggezza che aveva fatto propria grazie agli insegnamenti ricevuti e alla sperimentata tradizione culturale dell’antica e nobile società indiana da cui proveniva.
Combinando queste qualità con la sua innata saggezza e illuminazione spirituale nella casa di Guru Ram Das, l’uomo che era conosciuto come Harbhajan Singh, e che era stato modellato da Dio e dal Guru come messaggero dell’amore stesso di Dio e della Sua Verità, era ora preposto a una missione di servizio, di guida e formazione di una comunità spirituale di individui destinati a evolversi.
Fu così che, interrompendo una millenaria tradizione di segretezza, cominciò a insegnare pubblicamente in Occidente il Kundalini Yoga (seguendo e mantenendo puri gli insegnamenti del lignaggio trasmessogli dal suo maestro Sant Hazara Singh) fornendo, di fatto, un’alternativa virtuosa ed efficace all’allora prevalente cultura della droga e dello “sballo”. Lo fece inizialmente all’East West Cultural Center e poi sul retro di un negozio di un suo studente, Jules Buccieri, a West Hollywood (il 5 gennaio 1969 fece la sua prima apparizione pubblica negli USA – a Los Angeles).
Fondò nel 1969 la “3HO” (Healthy, Happy, Holy Organization) presentando un modello di vita basato sull’ideale di una vita sana (healthy), felice (happy) e santa (holy): si trattava di un’organizzazione aperta a chiunque volesse sinceramente vivere una vita caratterizzata da questi tre attributi, nella reale armonia di corpo, mente e spirito.
In maniera anche sorprendente molte persone lo avvicinarono e cominciarono a seguire i suoi insegnamenti. Ben presto “Yogi Bhajan” (così veniva chiamato e così oggi è conosciuto in tutto il mondo) venne invitato a tenere lezioni nelle scuole e nelle università (Claremont e UCLA), e arrivarono inviti a insegnare anche da altre città e altri Stati. Non si sottrasse mai a questa responsabilità: viaggiò molto, sempre con l’intento di portare i suoi insegnamenti e cercando di elevare chiunque avesse la fortuna di incontrarlo. Ricordava a tutti come l’essere sani, felici e santi fosse il diritto di nascita di ognuno.
Il vostro calibro, la vostra consapevolezza, sono la garanzia del vostro carattere e del vostro potere. È stato un piacere per me stare con voi e condividere qualcosa che conosco, in cui credo, che trasmetto. Si spera che come la futura Era dell’Acquario li tiene, anche voi terrete molti cuori offrendo alle persone una possibilità di salute, felicità e santità. Grazie e che Dio vi benedica.
Nel 1971 affiancò all’insegnamento del Kundalini Yoga quello del Tantra Yoga Bianco, essendo stato investito per via eterica dei poteri di “Mahan Tantrico” (lett. “Gran Tantrico”) quando un Tibetano, precedente Mahan Tantrico, lasciò il suo corpo fisico (si tratta infatti di una qualifica e qualità che può appartenere a un solo essere umano vivente al mondo).
Lo stesso anno, a New Orleans durante il “Celebration of Life Music Festival” condivise il palco con Swami Satchidanda e Swami Vishnudevananda.
Prese parte a numerosi convegni e incontri interreligiosi e interculturali, compreso il “Parlamento Mondiale delle Religioni”, in cui cercò sempre un confronto sereno e pacificatore con gli esponenti delle altre fedi.